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 Progetto

ANfiltered è un contributo al dibattito internazionale sulle tematiche decoloniali all’interno dei musei con cui si spera di poter restituire dignità alle tradizioni dei popoli esposti. 

Il progetto, svolto in collaborazione con il Museo di Antropologia e Etnologia - Sistema Museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Firenze è costituito da interventi allestitivi, discussioni e indagini percettive indoor, dentro alle sale del museo e outdoor, su questa pagina e negli spazi di IED Firenze che ospiteranno un talk sulle tematiche del progetto in cui interverranno gli artisti ed esperti: Andisheh Bagherzadeh, Diye Ndiaye e Costanza Fusi moderati da Justin Randolph Thompson. Queste azioni hanno come obiettivo comune quello di aprire gli spazi del museo alla città e alle comunità che la abitano.

Le sale del museo interessate sono quelle del Sud America (2) e della Nuova Guinea (14), le quali mediante due tipologie di interventi allestitivi differenti si raccontano in modo inedito.

Il primo intervento è composto da filtri colorati applicati sulle vetrine contenenti manufatti sensibili, come oggetti di culto e resti umani. Questi oggetti, decontestualizzati ed estetizzati, vengono filtrati al fine di sollecitare nel visitatore un pensiero critico.

Filtrare con i colori e raccontare attraverso le parole dei personaggi e dei popoli che “abitano o hanno abitato” gli spazi del museo significa dunque indurre a generare nello spettatore nuove riflessioni che rovesciano l'ottica ottocentesca sulla quale il museo è stato fondato, raccontandolo con trasparenza e nuova volontà.

Il secondo intervento riguarda invece l’applicazione, su alcune vetrine delle sale, di materiali testuali, come una citazione di Davi Kopenawa, portavoce della popolazione Yanomami, ed estratti di diari di viaggio di studiosi e antropologi che hanno contribuito allo sviluppo del museo.

Background

Il termine antropologia deriva dal greco anthropos “uomo” e lògos “discorso, dottrina”, ovvero scienza dell’uomo. Suo scopo è quello di indagare l’essere umano sotto diverse prospettive, ripercorrendo le sue declinazioni.

L’antropologia ha legittimato l'importanza di preservare e esplicitare le alterità che caratterizzano ogni forma culturale interpretandole all'interno del sistema di valori della società che le ha prodotte.

Il Museo di Antropologia e Etnologia ha il compito di raccogliere, conservare e valorizzare le testimonianze demo-etno-antropologiche del territorio che rappresenta creando un centro di ricerca e di studi. Ad oggi, un pubblico sempre più vasto partecipa al dibattito sulla decolonizzazione dei musei internazionali. Il museo, necessariamente non più solo luogo di conservazione, diviene uno strumento per discutere questioni contemporanee, uno spazio vivo di intermediazione tra il passato e il presente; un punto di riferimento per decostruire, risemantizzare lo spazio del vivere quotidiano. 

 

Decolonizzare non è una metafora. Nei musei non si tratta solo di restituzioni - anche se la tematica è importante e urgente – ma di ripensare le relazioni tra paesi, istituzioni e patrimoni. C’è bisogno di una consapevolezza che porti ad una nuova narrazione dei valori e delle diverse storie di cui i musei antropologici sono custodi.

Da sempre ciò che più ha affascinato l’uomo è lo studio di se stesso. Nonostante i tempi e la loro mutevolezza, questa curiosità resta invariata. I modi però cambiano e le sensibilità si accentuano. 

Cosa, se non il dialogo e lo studio è in grado di costruire ed approfondire o addirittura rigenerare un’antica curiosità in termini attuali?

Sono queste le complesse questioni alla base di ANfiltered al Museo di Antropologia e Etnologia - Sistema Museale di Ateneo dell'Università degli studi di  Firenze. 

Progetto a cura degli studenti del master IED Firenze Museum Experience Design 22 | 23.

Referenti di progetto: Dott.ssa Veronica Caciolli (IED Firenze), Dott.ssa Valentina Gensini (IED Firenze), Dott.ssa Giulia Dionisio (Museo di Antropologia e Etnologia di Firenze - Sistema Museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Firenze).

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